Mastoplastica additiva: alcune delle domande più comuni

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La mastoplastica additiva, ovvero l’intervento di chirurgia plastica finalizzato all’aumento del volume del seno è un intervento che molte donne desiderano. È giusto ricordare però che è un intervento delicato, costoso e che richiede delle cautele nella fase post operatoria. Senza contare che come in tutti gli interventi di chirurgia plastica porta con se un certo numero di rischi.

Insieme al dottor Fabrizio De Biasio esperto di Chirurgia plastica ad Udine, vedremo alcune delle domande più comuni rispetto all’intervento di mastoplastica additiva.

Esistono fasce di età sotto le quali sarebbe preferibile non procedere con questa operazione?

Fondamentalmente sarebbe opportuno aspettare i 18-20 anni ovvero quando lo sviluppo della mammella può dirsi completo.

La cliente ha modo di farsi un’idea di quale sarà il risultato finale dopo l’intervento?

Certamente, esistono dei software in grado di simulare l’effetto finale in base alla tipologia di protesi scelta. Un software molto utilizzato in questo senso è Crisalix. È possibile inoltre terminare la simulazione attraverso l’uso coppette in silicone che consentono di farsi un’idea dell’impatto volumetrico della protesi sul petto.

Quali sono i tempi di recupero?

Le pazienti possono ritornare al lavoro dopo 10-14 giorni. È consigliabile evitare l’attività fisica intensa per 3-4 settimane. I lividi si vedranno per 1-2 settimane ed il gonfiore sparirà in circa 3 settimane.

Quali sono gli esami post operatori da effettuare?

Prima dell’intervento la paziente dovrà: effettuare gli esami del sangue, una mammografia/ecografia ed un elettrocardiogramma.

Quali le precauzioni post operatore da osservare?

Va indossato un reggiseno per dormire durante il primo mese, mentre per il primo anno post operatorio, è sconsigliato l’uso di pushup o di reggiseni con ferretto.

La prima settimana post operatoria sarà di riposo assoluto a casa. Non dormire sul lato fino al terzo mese post-operatorio. Si può dormire sul lato solo a partire da terzo mese. Non dormire il posizione prona durante il primo anno.

Non movimentare le braccia nell’immediato post operatorio, durante la prima settimana non alzare le braccia oltre il livello delle spalle e non alzare grandi pesi. Alzare le braccia sopra le spalle sarà possibile solo dopo una settimana ed in modo graduale e non repentino. Non sollevare ancora pesi importanti.

Dopo 21 giorni sarà possibile sollevare le braccia e sollevare pesi modesti.

Quanto durano le protesi seno?

Mentre le protesi della precedente generazione duravano dai 10 ai 15 anni, le protesi in gel silicone più moderne durano (secondo gli studi) dai 15 ai 20 anni, ma di fatto se la cliente non nota differenze nell’aspetto del seno potrebbe non essere nemmeno necessario sostituirle.

Quando sostituire le protesi seno?

Le protesi seno vanno sostituite nel caso di rottura, alterazioni del tessuto mammario, contrattura della capsula o a causa del fenomeno del rippling. Il fenomeno del rippling si verifica quando sulla protesi si formano delle pieghe o grinze che si notano attraverso l’epidermide. Questa eventualità si presenta quando ci troviamo di fronte a protesi molto grandi o quando pazienti molto magre non dispongono di abbastanza tessuto mammario per coprire la superficie della protesi. La rottura della protesi, che è molto rara e molto difficile da notare, richiede inevitabilmente la sostituzione della protesi.

Ci sono delle alternative per aumentare il seno senza l’ausilio delle protesi?

Per aumentare il seno senza protesi, la procedura più famosa è il lipofilling, utilizzata soprattutto per il ringiovanimento del volto. La procedura consiste nel prelevare un certo quantitativo di tessuto adiposo dalle zone del corpo in cui questo viene maggiormente ad accumularsi per poi iniettarlo nei punti in cui ce n’è bisogno. Purtroppo però, il tessuto adiposo trasferito ha solo il 60% di probabilità di attecchire.

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