Prevenzione cardiologica: come allontanare il rischio cardiovascolare

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Il rischio cardiovascolare è reale e molto diffuso, soprattutto nei Paesi industrializzati. La scarsa informazione e l’incapacità di riconoscerne i sintomi provocano ogni anno migliaia di decessi. Si ritiene che, anche se in presenza di fattori di rischio non modificabili, la prevenzione cardiologica e l’adozione di comportamenti salutari tendenti al benessere dell’individuo, possano contribuire ad allontanare il rischio di morte per patologie cardiovascolari.

Informazione e controllo prima di tutto

La conoscenza della patologia aiuta a riconoscerne i sintomi. Infatti, la consapevolezza è la prima difesa da mettere in atto. Ecco perché è molto utile documentarsi, leggere e confrontarsi e non solo col proprio medico. Inoltre, è anche opportuno sottoporsi a controlli periodici per monitorare i valori di colesterolo, trigliceridi, glucosio e pressione arteriosa. Anomalie nei valori, infatti, possono segnalare che qualcosa non va. In Italia uno studio recente ha documentato come quasi la metà della popolazione che possiede livelli elevati e pericolosi di colesterolo, non sa di soffrire di ipercolesterolemia.

Stile di vita attivo

La sedentarietà è un pericoloso fattore di rischio cardiovascolare. L’ideale sarebbe dedicarsi ad un’attività sportiva con regolarità. In ogni caso è sufficiente ricordare che non c’è necessità di diventare atleti professionisti per stare bene. Infatti, al cuore basta anche mezz’ora di camminata al giorno. In mancanza, altre attività moderate come lavori in casa, dedicarsi al giardino, usare più la bicicletta e preferire le scale all’ascensore, sono attività comuni alla portata di tutti. Le attività motorie, quindi, fanno bene al cuore perché permettono di rafforzarne le fasce muscolari e, di conseguenza, migliorano l’attività, il ritmo e la portata di sangue in tutto l’organismo. Non solo: il movimento permette di autoregolare la pressione e anche i livelli di colesterolo e glucosio nel sangue. Un cuore in forma, inoltre, invecchia più lentamente.

Di pari passo, è necessario tenere sotto controllo il proprio peso. Infatti, nei Paesi industrializzati una persona su tre può definirsi in sovrappeso, mentre una su dieci è obesa. I problemi legati ad un peso eccessivo sono numerosi e vari. Aumentano, infatti il rischio di ipertensione, ipercolesterolemia e diabete che, di conseguenza, rendono più probabile il verificarsi di infarti e ictus. Il quadro allarmante non risparmia neanche i più giovani. Per questo, la sana abitudine di dedicare anche mezz’ora al giorno ad un’attività fisica, non intensa ma costante, diventa irrinunciabile.

Educazione alimentare

Il sovrappeso e l’obesità sono condizioni che possono essere evitate se si segue un’alimentazione bilanciata, varia e corretta. Si consiglia, perciò, di consumare molta frutta, verdura, ortaggi e legumi, limitare i grassi e la carne, consumare regolarmente pesce e limitare gli alcolici e i cibi troppo zuccherini. In una parola, valgono le regole della dieta mediterranea, che consente, praticamente tutto l’anno, di beneficiare di una grande varietà di alimenti di stagione, per effetto del clima mite. Per quanto riguarda i condimenti, bisogna dare la preferenza a quelli di natura vegetale. Ad esempio, l’olio di oliva è ritenuto perfetto e salutare, se consumato nelle giuste quantità. Il sale, invece, va limitato il più possibile perché tende ad irrigidire le arterie, contribuendo ad elevare la pressione sanguigna.

Altre buone abitudini

Nemico della salute è anche il fumo, considerato uno dei principali fattori del rischio cardiovascolare. Smettere di fumare, infatti, non solo allontana il rischio di ictus e infarti ma farà riscoprire nuovi sapori e profumi, cambiando in meglio la vita di coloro che compiranno questa scelta responsabile, non solo per sé stessi ma anche per gli altri. Anche lo stress gioca un ruolo fondamentale nell’insorgenza delle patologie cardiovascolari. In questo senso, l’attività sportiva rende facile scaricare la tensione, liberandosi più facilmente dello stress. Tensioni nervose, infatti, possono sfociare in ansia e depressione lasciando spazio a cattivi comportamenti come fumare, mangiare troppo e consumare alcolici.

Le terapie

Se i buoni comportamenti e le sane abitudini non sono sufficienti a ridurre il rischio cardiovascolare, è indispensabile aderire alle terapie consigliate dal medico. Ciò accade se i fattori di rischio non modificabili, come la familiarità a livello genetico, l’età e il sesso, sono preponderanti. In questi casi è fondamentale seguire la terapia farmacologica con costanza e regolarità, assumendo i farmaci nel modo appropriato e secondo le ottimali condizioni.

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